domenica 22 ottobre 2017

SAMSUNG S8 PLUS




Galaxy S8+ è il primo smartphone al mondo ad arrivare sul mercato con un processore a 10nm, ovvero realizzato con un processo produttivo migliore rispetto al già ottimo 14nm dello scorso anno ed in grado di aumentare non solo le prestazioni ma anche l'autonomia consumando meno risorse. In Europa è distribuita la configurazione con Exynos 8895, octa core con GPU Mali-G71 dotata di ben 20 core in grado di riprodurre senza problemi qualunque tipo di contenuto multumediale.

A questo si aggiunge il Bluetooth 5.0, al debutto proprio su questa serie Galaxy S8 e prima applicazione reale di questa tecnologia che migliora drasticamente la connettività con accessori esterni. Doppia gestione audio, software molto più ricco ed evoluto e sopratutto una qualità di trasmissione della musica e dati nettamente superiore rispetto alla precedente generazione.

 il miglior display disponibile su smartphone ad oggi. 1000 nit di luminosità massima all'aperto, sotto al sole, con il sistema intelligente di Samsung che enfatizza il contrasto; 6.2 pollici con risoluzione di 2960x1440 pixel, bordi edge e sopratutto cornici laterali praticamente inesistenti e minime sulla parte inferiore e superiore.. Un aspect ratio 18,5 : 9 che inizialmente vi spaeserà ma che troverete poi talmente interessante da preferirlo da subito a qualunque altro.

Un software che in un click permette di ottimizzare le applicazioni non in grado di sfruttare tutta la verticalità del pannello, un sistema di adattamento dei contenuti multimediali e giochi praticamente perfetto. A questo si aggiunge un trattamento oleofobico perfetto per la parte anteriore (non presente dietro) e una scorrevolezza unica unita alla curvatura meno pronunciata dei bordi rispetto al Galaxy S7 Edge che impedisce fastidiosi tocchi accidentali.

A tutto ciò si aggiunge il supporto HDR ed angoli di visione estremi. I difetti? Il vetro è estremamente riflettente e la curvatura non aiuta a limitare i riflessi sui bordi. Inoltre, sia per la dimensione, sia per la lucidità del device, lo smartphone risulta molto scivoloso.

Galaxy S8 è in grado di supportare la connettività LTE cat. 16, ovvero si può spingere a 1Gbps dove le reti lo permettono. Si tratta di uno dei primissimi smartphone ad avere questa caratteristica in attesa delle reti 5G. Ottima la ricezione in tutte le condizioni, sopratutto molto veloce il cambio di celle tra 3G e 4G e molto buona la tenuta della rete in condizioni limite.

Benissimo il Wi-Fi che sfrutta tutte le tipologie di connettività possibile (aggregatore di rete, 4g+wi-fi e anche hotspot con possibilità di condividere la rete wi-fi a cui è connesso S8 (un ponte)). Il GPS, non solo è immediato ma supporta qualunque tipologia di localizzazione satellitare, Galileo compresa.

Per quanto riguarda l'audio, le cuffie AKG in dotazione sono ottime e sono a mio avviso il giusto accessorio per un prodotto da 900 euro. Paragonabili a cuffie da circa 70/90 euro, sono comode e restano sempre ben salde nell'orecchio. Buona la qualità audio catturata dal microfono, ottimo l'audio in capsula. In vivavoce, il singolo altoparlante posto sulla parte inferiore perde un po' di nitidezza e distorce leggermente solo quando portato al massimo volume

Ogni anno Samsung riesce ad aggiungere funzionalità riuscendo allo stesso tempo ad alleggerire la sua TouchWiz, ora Grace UI, a livello visivo. L'organizzazione delle impostazioni è adesso molto più efficace ma il "problema" è che ci sono talmente tante funzioni che alcune faccio ancora fatica a ritrovarle. In tal senso trovo fondamentale il prezioso campo di ricerca. Solo per il launcher sono presenti 3 tipologie diverse di layout con gesture diverse e con possibilità di impostare la griglia icone fino al 5x5. Anche le notifiche possono essere personalizzate per dimensione e contenuti, oltre che per ordinamento.

I temi non mancano, icon pack compresi. Samsung consente la personalizzazione dei tasti sul blocca schermo, del tasto home con Google Now o internet, dei tasti navigazione e del relativo colore, della status bar e, ovviamente, dei pannelli Edge adesso arricchiti con la cronologia dei copia e incolla.

Il multitasking è il perfetto connubio tra Nougat classico e tutte le opzioni Samsung, praticamente infinito e con gesture in ogni angolo (nel vero senso della parola). La gestione della modalità immersiva delle app è perfetta e a tutto questo si aggiungano le decine di impostazioni Nougat per la gestione delle app.

Non manca la sicurezza completa che passa dall'area privata, fantastica, ai sistemi di sblocco, tantissimi numericamente ma difficili da digerire inizialmente. Knox è integrato profondamente con sistema e dialoga con il telefono in vari modi.

Bixby è poi la novità e, attenzione, non deve essere paragonato a Google Assistant, ma è un sistema da considerare come residente nello smartphone, che non necessita della connessione internet per funzionare e che monitora le vostre abitudini, attività, utilizzi e vi propone azioni da svolgere in base all'orario e luogo. Ovviamente mostra anche notizie, informazioni e permette di interagire vocalmente in inglese. Si integra con la fotocamera anche in italiano ma è comuqnue un concetto diverso rispetto a quello Google. Non resta che attenderne la piena compatibilità con la nostra lingua.

Fondamentale la gestione software di Samsung che può cambiare totalmente la percezione e l'utilizzo di questo Galaxy S8+. Di fatto potrete selezionare risoluzioni dall'HD+ al QHD+, passando per prestazioni basse a prestazioni elevate in pochi click. Potrete impostare un'ottimizzazione aggressiva delle applicazioni o blanda e attivare o meno i suggerimenti di risparmio energetico, disattivare i dati a schermo spento e molto altro ancora. Il tutto al fine di far durare Galaxy S8+ anche 2 giorni per un utente che non vuole essere sempre connesso e avere sempre il massimo delle prestazioni.


Un paradosso forse ma un dato di fatto: il sistema Dex è talmente efficace, veloce, piacevole da utilizzare, completo e interessante che, chi sceglierà un Galaxy S8 e acquisterà la basetta DeX (no, non funziona con adattatore video type-C di terze parti), utilizzerà il telefono al posto del proprio PC di fascia media per tutte le attività classiche come navigazione internet, office, chat e via dicendo.

Questo perchè le applicazioni Android si adattano perfettamente, tutto è velocissimo e la potenza grafica è tale da rendere Galaxy S8 preferibile nella gestione multimediale anche rispetto a molti PC da 300/400 euro. Inoltre, avrete la possibilità di giocare con il telefono e un joypad esterno come se fosse una console, registrare i vostri video in game e, chiaramente, visualizzare facilmente tutti i contenuti che avete sul telefono.

martedì 19 settembre 2017

SAMSUNG GALAXY S8

La confezione di Galaxy S8 è particolarmente ricca, facendo finalmente onore a quello che è a tutti gli effetti un top di gamma. All’interno troviamo un alimentatore per la ricarica rapida 9V/1.67A, un cavo USB/USB-C, un adattatore da microUSB a USB-C, un adattatore OTG (ovviamente con porta USB-C) e dei nuovi ottimi auricolari AKG (marchio di Harman, ora di proprietà Samsung) con adattatori di varie misure. Sono cuffie che ci hanno stupito per spazialità e bilanciamento molto equilibrato fra le varie frequenze.

Samsung abbraccia pienamente l’idea dello schermo curvo, andando a realizzare con questa tecnologia anche il modello “base” del top di gamma Galaxy S per il 2017. Lo schermo poi ha anche delle proporzioni differenti, rendendo lo smartphone più alto e più stretto rispetto al passato. Questo gli permette di avere uno schermo più grande (e non di poco) nel corpo di uno smartphone appena più alto ma sopratutto decisamente più maneggevole. Questo è stato possibile anche grazie all’aver spostato sul retro, a fianco della fotocamera, il lettore di impronte digitali.
Lo smartphone è ancora una volta realizzato con un profilo metallico (lucido in questo caso) e un retro in vetro. Non trattiene troppo le impronte e adesso la fotocamera è quasi a filo con il telefono, protetta solo da un piccolissimo gradino. In mano Galaxy S8 si utilizza con semplicità e i materiali con cui sono costruiti sono di pregio. Ottimo poi il fatto che sia stato mantenuta la resistenza ad acqua e polvere. Sul lato sinistro troviamo infine un nuovo tasto fisico, dedicato all’assistente personale Bixby.

Hardware ancora migliorato per questo Galaxy S8. Abbiamo un nuovo processore Exynos 8895 octa core fino a 2,3 GHz, realizzato con processo produttivo a 10nm (come Snapdragon 835) e GPU Mali-G71. La RAM rimane da 4 GB e la memoria interna parte sempre da 64 GB (UFS 2.1) espandibili con microSD. Ottima poi la connettività: è il primo smartphone in commercio con supporto all’LTE Gigabit (1024 Mbps), oltre che avere sempre il Wi-Fi ac a doppia banda, il Bluetooth 5.0 (che permette di collegare due dispositivi Bluetooth in contemporanea), il GPS assistito da GLONASS e GALILEO e infine il chip NFC.
Il lettore di impronte digitali sul retro si raggiunge con discreta semplicità, anche se può richiedere un po’ di abitudine e lo speaker è rimasto nella parte inferiore: buona la qualità e buono il volume. Sempre nella parte inferiore troviamo poi infine la porta Type-C, finalmente adottata anche sulla famiglia Galaxy S. Questa porta è poi (finalmente!) conforme agli standard e può essere usata senza problema come uscita video HDMI. Per un hardware quasi perfetto le uniche mancanze sono la radio FM e la porta ad infrarossi. È stato introdotto poi sulla parte frontale anche due sensori per la scansione dell’iride. Sul retro rimane il sensore di battito cardiaco.

Galaxy S8 è dotato di una fotocamera da 12 megapxiel ƒ/1.7 con tecnologia Dual Pixel, stabilizzatore ottico dell’immagine e led flash. La capacità fotografica di questo sensore (che dovrebbe essere lo stesso di Galaxy S7) è già stata ampiamente confermata e anche con Galaxy S8 i risultati sono al top. Le foto sono ricche di dettagli, con colori ben bilanciati e la messa a fuoco è precisa e rapida. Ovviamente la qualità peggiora con poca luce ma riesce comunque a bilanciare meglio i colori anche rispetto a come faceva Galaxy S7. Tantissime le funzionalità disponibili. Abbiamo ancora l’HDR automatico, l’Hypelapse, l’avvio rapido (ora con il tasto di accensione) e la possibilità di posizionare il tasto di scatto dove vorrete.
Tra le novità troviamo Bixby Vision per il riconoscimento degli oggetti nelle foto, gli effetti in tempo reale (stile Snapchat) e un rinnovato effetto di sfocatura dello sfondo che adesso funziona anche sulla fotocamera frontale. È forse qui che il miglioramento è stato più netto. La nuova fotocamera da 8 megapixel ƒ/1.7 è sicuramente buona e supporta anche la registrazione di video in 2K (e con HDR attivo). La fotocamera principale invece registra video in 4K con anche la stabilizzazione elettronica attiva (oltre a quella ottica). Buono anche lo slow motion a 720p a 120 frame per secondo.

Lo schermo di questo Galaxy S8 è un 5,8 pollici con risoluzione WQHD+ (2960 x 1440 pixel) realizzato con tecnologia SuperAMOLED. Il display è realizzato con il particolare rapporto di forma 18.5:9. Questa forma allungata non ha effetti concreti sullo schermo stesso, ma si traduce in una maggiore maneggevolezza per il telefono. Lo schermo è curvo ai lati e stondato agli angoli. Si tratta di due accortezze che non hanno particolare utilità all’atto pratico, ma che sono funzionali al design estremamente futuristico del dispositivo.
Lo schermo è particolarmente carico nei colori rendendolo appariscente, grazie anche all’alta luminosità. Chiunque voglia può comunque renderlo più “naturale” dalle impostazioni. Presente poi anche la tecnologia Always-On Display per permettervi di avere informazioni sulle notifiche anche a telefono bloccato. Quest’anno potrete anche avere nuovi controlli rapidi, per esempio per controllare la musica.

Samsung rinnova in modo sostanziale il software del suo Galaxy S8. Si tratta di Android 7.0 pesantemente personalizzato con l’interfaccia Samsung. Potrete cambiare i temi, la dimensione delle griglie (sia di home che di drawer), attivare il nuovo drawer semplicemente scorrendo la home e anche attivare la nuova Bixby Home a sinistra della home. Questa nuova schermata mostrerà contenuti contestuali prendendoli dalle app supportate (per fortuna ci sono anche un po’ di app di terze parti). Purtroppo ancora non c’è traccia di Bixby Voice (in realtà neanche in inglese), il nuovo assistente vocale di Samsung, che al momento non supporta ancora la nostra lingua (ma lo farà entro fine anno). Funziona già bene Bixby Vision che riconosce oggetti nelle foto e vi propone di fare acquisti rapidi o darvi informazioni.
Tra le novità del software di questo Galaxy S8 troviamo una nuova modalità che permette di tagliare una porzione di un’app per tenerla aperta fissa in alto (sopra altre applicazioni) e che si aggiunge al multiwindow già presente. Molto belle le nuove notifiche pop-up che hanno però il difetto di non essere premibili. Per arrivare alle notifiche (visto che lo schermo è molto “alto”) potrete aiutarvi scorrendo il dito verso il basso sul lettore di impronte.
Troviamo poi ancora i pannelli laterali (con alcune novità relativa agli appunti e gli screenshot) e l’area personale per mettere al sicuro contenuti e applicazioni che vogliamo tenere lontani da occhi indiscreti. Parlando di sicurezza abbiamo ora tre modalità di sblocco biometrico: l’iride, più sicuro, ma forse il meno preciso, il volto, il più rapido ma meno sicuro e l’impronta digitale, più preciso ma in posizione imperfetta.
Continuando con le novità potrete interagire ora con alcune app dal blocco schermo, abbiamo una nuova modalità ad una mano e una nuova app per le note. Per capire al meglio quanto in alto si può spingere il software di Galaxy S8 dovremo sicuramente aspettare Bixby Voice in italiano (entro fine anno), Samsung Pay in Italia (entro fine anno) e l’arrivo di DeX che, grazie ad un accessorio, permetterà di utilizzare il telefono come PC collegandolo ad un monitor. Considerando che anche senza queste funzionalità si tratta del miglior software Android personalizzato in circolazione i margini di miglioramento sono ampi. Il software è nel complesso molto fluido, anche se ovviamente Android stock rimane il benchmark da battere.

La batteria rimane da 3000 mAh. La risoluzione del display aumenta e la nuova tecnologia produttiva del processore a 10nm invece garantisce sulla carta maggiore autonomia. Probabilmente vari fattori si compensano e noi abbiamo rilevato un’autonomia identica (o quasi) a quella di Galaxy S7. Con un utilizzo stress riuscirete ad arrivare a fine giornata forse un po’ precisi. Per fortuna sono ancora presenti due ottime tecnologie: la ricarica (veramente!) rapida e la ricarica wireless rapida.

giovedì 7 settembre 2017

XIAOMI MI 5




Le vere differenze in termini di hardware riguardano la RAM (che passa a 4 GB) e la memoria interna, che arriva a ben 128 GB, un quantitativo più che adeguato anche per chi non potrebbe mai fare a meno di una memoria esterna, che non è possibile utilizzare su questo smartphone. La RAM libera è comunque circa solo 200MB in più a dimostrazione di come Xiaomi abbia scelto di allocare i restanti 800MB al sistema per una maggiore fluidità. In ogni caso le prestazioni sono ottime su entrambi i dispositivi e nell’utilizzo quotidiano è difficile notare una differenza tangibile, se non appunto nel maggiore quantitativo di spazio per salvare, foto, video e app.

SOFTWARE

Entrambi sono aggiornati alla stessa versione del firmware, ma noi abbiamo comunque scelto di installare la versione Dev Internazionale sulla variante Mi5 Pro per capire quali fossero le differenze. A parte una nuova modalità relativa ad un pallino flottante per le gesture (ricordate che su Mi5 era presente il firmware stabile cinese) non ci sono reali novità. L’avere però un sistema interamente tradotto in italiano e privato di qualsiasi riferimento alla lingua cinese (oltre che ai vari servizi Xiaomi) dona allo smartphone un’apparenza di “internazionalità” tangibile. L’esperienza d’uso complessiva è decisamente migliore con la MIUI in versione internazionale e pertanto vi consigliamo di utilizzare questo firwmare sui vostri Xiaomi Mi5.

Xiaomi ha scelto un superlativo mix di design dai suoi ultimi smartphone per questo Mi5, includendo un vetro curvo sul retro (come su Mi Note) che serve a migliorare la presa, anche se lo smartphone è così sottile (7,3 millimetri) e leggero (solo 129 grammi) che comunque non sarà facilissimo tenerlo in mano senza qualche esitazione. La scocca è realizzata in alluminio, come su molti altri top di gamma recenti. C’è però una particolarità: il metallo va a curvarsi sul retro per creare una linea unica con il vetro. Molto bello l’effetto estetico di questa scelta, anche se comunque con il dito sentirete un piccolo “scalino” fra i due materiali. Per il resto le scelte di design sono molte e molto ragionate, anche se noi non siamo rimasti particolarmente convinti della parte inferiore allo schermo con un tasto troppo sottile e che sbilancia leggermente il design del telefono. Vogliamo credere che il tasto “fine” sia dovuto al tentativo di non farlo somigliare troppo agli smartphone Samsung che adottano un tasto simile.


Xiaomi Mi5 è il primo smartphone che proviamo ad aver adottato una CPU Snapdragon 820 quad core. Esistono due varianti di questo smartphone (le abbiamo provate entrambe e troverete il link a fine articolo appena un confronto sarà pronto): quella da 32 e 64 GB di memoria interna (una velocissima UFS 2.0), che differiscono anche per la velocità di clock del processore, 1.8 o 2.15 GHz. In entrambi i casi abbiamo una GPU Adreno 530. Il processore ha ampiamente soddisfatto le nostre aspettative: tanta potenza e poco riscaldamento. La RAM è poi da 3 GB. Ottima la connettività: Xiaomi Mi5 è uno smartphone dual SIM con supporto alle reti LTE fino a 600 Mbps, peccato per l’assenza della banda 20 da 800 MHz.
La Wi-Fi (che prende molto bene) è ac, il Bluetooth è 4.2 e Xiaomi ha scelto di reintrodurre anche l’NFC. Peccato invece per l’assenza dello slot per la microSD. Bene per la presenza della porta infrarossi e anche per l’introduzione di un precisissimo lettore di impronte digitali sulla parte frontale. Si dovrà premerlo per attivare il riconoscimento e lo sblocco sarà istantaneo. Dopodiché (se preferiamo) basterà un tap per usarlo come tasto home e non necessariamente una pressione. Assente infine la radio FM.

La fotocamera principale ha una risoluzione di ben 16 megapixel e ha un’apertura di f/2.0. Questa fotocamera è poi stabilizzata su 4 assi (due di traslazione e due di rotazione), oltre che avere a disposizione per le foto notturne un doppio led flash a doppia tonalità. Il software è quello classico Xiaomi e vi permetterà di sfruttare un discreto numero di funzionalità, ma senza sfociare nella quantità che ormai troviamo su molti altri concorrenti. Abbiamo comunque l’HDR automatico, la modalità manuale, il timelapse e i video al rallentatore. I video normali vengono poi registrati fino alla risoluzione di 4K.
Gli scatti sono ottimi con buona o sufficiente illuminazione e sono comunque molto buoni anche con poca luce, senza però raggiungere i risultati di altri top di gamma e realizzando foto un po’ più “spente”. Nel complesso comunque una fotocamera decisamente sopra la media.

Xiaomi ha fatto per il suo Mi5 una scelta (condivisa con altre aziende) conservativa: ovvero un ottimo pannello IPS da 5,15″ “solo” Full HD. La risoluzione è decisamente buona e il display montato è di qualità: buoni i colori, buoni gli angoli di visione e molto buona la luminosità, anche grazie alla retroilluminazione a 16 led che garantisce una luminanza fino a 600 nit. C’è anche una modalità software che adatta il contrasto di ogni pixel in tempo reale quando il sole illumina direttamente lo schermo. Via software, se vorrete, potrete poi regolare contrasto e colori del display.

Xiaomi Mi5 non viene ufficialmente venduto in Europa e questo comporta alcune limitazioni: il firmware è solo in inglese (con More Locale2 potrete far avviare tutte le app di terze parti – Google comprese – in italiano) e il Play Store è installato in aggiunta (o potrete farlo voi con relativa semplicità). Al momento il bootloader è bloccato e installare un firmware alternativo necessiterà il suo sblocco. Per il resto si tratta però del solito ottimo firmware MIUI 7.2.5 basato su Android 6.0 Marshmallow con solo alcune parti ancora destinate al mercato cinese. Il software è fluido ed estremamente ricco di funzionalità, anche se (come già lamentato) un po’ statico negli ultimi mesi. Abbiamo la modalità ad una mano, il child mode, i temi (adesso di default al primo avvio ne troverete 5), la modalità lettura e una funzione che vi permetterà di avere uno sfondo sempre nuovo nel blocco schermo.
Abbiamo poi ora una nuova funzionalità Mi Mover e, in questo smartphone, non abbiamo riscontrato alcun problema con le notifiche (dovrete inserire le vostre app preferite nella lista dell‘autostart e all’interno del menù dell’autonomia). Bene il browser di Xiaomi (che però non può aver Google come motore di ricerca predefinito) e anche le app multimediali in dotazione.

La batteria da 3030 mAh permette allo smartphone di arrivare, anche con un utilizzo intenso a fine giornata, rendendolo una soluzione interessante in questi termini e permettendovi, se lo userete in modo più limitato e con qualche limitazione software di arrivare anche ad un paio di giorni di autonomia.


giovedì 10 agosto 2017

HUAWEI FIT



Il mondo degli smartwatch è composto da prodotti che puntano principalmente sull’estetica e quelli che puntano principalmente sulla sostanza. In questa seconda categoria un massimo esponente è sicuramente Pebble, che però, come sappiamo, ha chiuso le sue attività. In questo panorama un po’ triste c’è chi, come Huawei, vuole dimostrare che qualcosa di interessante può ancora essere fatto. Nasce così Huawei Fit.

Nella confezione in plastica trasparente di Fit troviamo un cavo USB-microUSB e una basetta magnetica a cui collegare l’orologio per la ricarica.


Huawei Fit è uno dei dispositivi più compatti che possiate mettervi al polso se siete interessati ad uno smartwatch. È molto leggero (solo 35 grammi), abbastanza sottile e con un quadrante abbastanza contenuto. Una volta al polso ve lo dimenticherete, anche grazie ad un cinturino in silicone, non bellissimo, ma funzionale e che, grazie ad un piccolo gancino, non farà mai scappare via il cinturino dall’occhiello. Tutta la scocca è realizzata in metallo e sulla parte frontale la piccola ghiera esterna (solo estetica) è coperta dal vetro dell’orologio.

Fit di Huawei è dotato di un display da 1,04″ con tecnologia e-ink. Questo gli permette di esser perfettamente visibile sotto la luce del sole e questo è un gran vantaggio. È dotato poi di un sensore di luminosità automatica che in caso di poca luce permette di attivare automaticamente la retroilluminazione con il movimento del polso. Lo schermo è poi touch (cosa non scontata, Pebble per esempio non lo era), anche se la sensibilità al tocco non è perfetta e ci vogliono movimenti precisi per essere sicuri di non attivare altre funzionalità per errore.
La risoluzione di 208 pixel di diagonale non è poi particolarmente alta, ma lo è a sufficienza per un’esperienza d’uso soddisfacente del Fit.

Il software dell’orologio è abbastanza semplice. Ci sono una manciata di quadranti fra cui scegliere e poi scorrendo verso l’alto o verso il basso è possibile visualizzare i passi compiuti, avviare un’attività fisica, misurare il battito cardiaco, avviare il piano di allenamento, accedere alle impostazioni o leggere le ultime notifiche sul telefono. Iniziamo da quest’ultima funzionalità. Dal software gratuito per Andorid e iOS (Huawei Wear) è possibile configurare di quali applicazioni vogliamo ricevere notifiche potendo scegliere fra tutti quelli presenti nel telefono. Le notifiche appaiono sul display dopo una breve vibrazione e vi danno un’idea del contenuto, ma sarà comunque necessario attivare il telefono per leggere per intero o rispondere.
Le notifiche purtroppo non saranno sincronizzate con il telefono e quindi leggendo una mail sul telefono questa non scomparirà dalla lista delle notifiche di Fit. Come semplice bracciale che notificava l’arrivo di un messaggio di chat ha però funzionato perfettamente. Il lato dedicato al fitness è poi stato particolarmente curato, rendendo quindi giustizia al suo nome. Le attività che potrete tracciare sono la camminata, la corsa, il tapis roulant e anche il nuoto. Dall’applicazione potrete rivedere la traccia completa dell’attività grazie Huawei Health. Ogni sessione indicherà chiaramente durata, ritmo, calorie, frequenza cardiaca, passi e con dei grafici anche l’andamento del battito cardiaco e il ritmo dei passi al minuto.
Sempre da questa applicazione avremo dei grafici riepilogativi per il sonno dormito (calcolato in automatico) e il battito durante tutta la giornata. Potrete poi anche gestire un piano di allenamento scegliendo come obiettivo 5 km, 10 km, mezza maratona o maratona. Dall’applicazione Wear potrete invece attivare un promemoria di inattività, un promemoria di disconnessione Bluetooth, una sveglia intelligente e una modalità non disturbare (che si attiva in automatico quando viene rilevato il sonno.
Stupisce l’applicazione Wear, da noi provata su 4 telefoni differenti e che non ci ha mai creato problemi di disconnessioni o lentezza con l’orologio.

La piccola batteria di questo orologio vi farà avere circa un settimana di utilizzo senza attività fisica (ma varie notifiche attive). Diventano un po’ meno i giorni in base al vostro utilizzo, ma senza mai comunque impattare in modo incisivo. Decisamente un buon risultato: uno dei migliori in questo panorama.


lunedì 31 luglio 2017

HUAWEI P10


La confezione di Huawei P10 si apre ai due lati, fornendo un bellissimo effetto scenico (per quello che vale). All’interno della confezione troviamo poi un paio di buone cuffie stereo (del tipo che potrebbe accontentare sia chi ama sia chi odia le cuffie in-ear), un cavo USB-microUSB e un alimentatore fino a 4.5V/5A. L’alimentatore offre quindi la ricarica rapida “caricando” su di sé buona parte del lavoro, permettendo allo smartphone di non scaldarsi durante il processo di ricarica. Infine abbiamo anche una cover in plastica rigida trasparente per proteggere lo smartphone.

Huawei ha trasformato il design del suo telefono, mantenendo alcuni elementi distintivi, come la parte posteriore superiore con il vetro e l’indicazione della collaborazione con Leica, mentre ne ha cambiati altri, portando il lettore di impronte sulla parte frontale e smussando tutti gli angoli del telefono. La soluzione adottata è del tutto comparabile a quella di Apple che ha realizzato con le ultime generazioni di iPhone un prodotto gradevole da far scorrere fra le mani, tanto da poter essere quasi un anti-stress. Huawei forse ha fatto anche meglio, non avendo nessun gradino sulla fotocamera.
Lo smartphone è realizzato in metallo con delle sottili bande plastiche per le antenne e le dimensioni compatte lo rendono un prodotto giusto per qualsiasi tasca. L’abbiamo trovato forse un po’ scivoloso, ma quando si va a levare tutti gli spigoli è una conseguenza quasi ovvia. Non è resistente all’acqua e alla polvere, ma è resistente agli spruzzi.
Huawei P10 è dotato di un processore HiSilicon Kirin 960, lo stesso già visto in Huawei Mate 9. Si tratta di una performance CPU octa core da 2,4 GHz con GPU Mali-G71 MP8 e 4 GB di RAM. La memoria interna è da 64 GB ed è espandibile tramite microSD. Buona la connettività: Wi-Fi ac, LTE fino a 600 Mbps, Bluetooth 4.2, NFC e connettore Type-C. Manca invece la radio FM.
Il lettore di impronte, come detto, è stato spostato frontalmente. Questo lettore non funziona come un tasto fisico, ma permette di sbloccare rapidamente e con precisione il telefono semplicemente poggiando il dito su di esso. Questo tasto ha anche funzionalità aggiuntive, come il tasto indietro e il multitasking (per chi proviene da altri smartphone con gesture simile, si dovrà solo prendere le misure). Lo speaker è posizionato in basso e ha un buon volume per la sua categoria.
Huawei ha aggiornato la fotocamera di Huawei P10 portando al suo interno le innovazioni viste con Huawei Mate 9. Abbiamo due fotocamere realizzate in collaborazione con Leica (la collaborazione dovrebbe in teoria essere ora più profonda): una a colori da 12 megapixel e una monocromatica da 20 megapixel. È possibile scattare foto da 20 megapixel a colori grazie alla buona interpolazione software. Gli scatti con buona luce sono superiori alla media e riescono nella maggior parte dei casi a reggere il confronto con i top più blasonati. Non c’è l’HDR automatico, ma il software sembra comunque fare un buon lavoro con i controluce. C’è comunque una modalità manuale per HDR, che offre risultati più aggressivi.
Con poca luce l’immagine se zoomata mostra non poco rumore digitale che tende a creare un effetto “acquerello”, ma nel suo complesso le foto sono buone. Quello che stupisce di più è l’ottimo bilanciamento dei colori anche con poca luce. Sempre ottime le funzionalità aggiuntive come il Light Painting. Non male anche in video alla risoluzione massima di 4K (o 1080p a 60fps) che ora godono anche della stabilizzazione ottica.
La fotocamera mette poi ancora a disposizione la modalità di profondità di campo che simula una sfocatura grazie al calcolo della distanza delle due fotocamere. Infine è stata introdotta una nuova modalità ritratto che in pratica implementa questa specifica funzione per fotografare persone e scontornarle quindi perfettamente. Funziona in molti casi e l’effetto è tutto sommato gradevole. Ah, e non dimentichiamo della possibilità di scattare in B/N con il solo sensore monocromatico raccogliendo in questo caso il maggior numero di dettagli possibili.
La fotocamera frontale è una nuova 8 megapixel ƒ/1.9 realizzata in collaborazione con Leica. È sicuramente un bel passo in avanti e ha alcune funzionalità molto interessanti per gli amanti dei selfie: l’allargamento o il restringimento del campo automatico quando ci sono più o meno persone nell’inquadratura e la stessa modalità ritratto della fotocamera principale.
Huawei ha implementato in questo Huawei P10 la versione più recente del suo software (EMUI 5.1) basato su Android 7.0 Nougat. Il software è completo è rifinito ma non porta grandi novità. Rimangono i temi, il supporto alle gesture con le nocche (che permettono anche di dividere lo schermo) e un perfetto supporto a tutte le notifiche (in passato Huawei non era stata sempre impeccabile). Rimane poi per chi volesse la possibilità di abilitare i tasti a schermo (e di invertirli se si preferisce). È possibile poi attivare il drawerdelle applicazioni e gestire a piacimento le notifiche, permettendo anche allo schermo di accendersi quando ne riceverete una. Possibile poi “sdoppiare” le app per avere account diversi, anche se noi abbiamo trovato compatibili solo WhatsApp e Facebook.
La batteria di P10 è da 3200 mAh, ancor più dell’anno scorso “un miracolo” considerando le dimensioni dello smartphone estremamente contenute. Questo permette allo smartphone di poter arrivare a fine giornata con quasi qualsiasi tipologia di utilizzo. Solo con un utilizzo stress potrebbe aver bisogno di una ricarica prima della fine della giornata.

lunedì 26 giugno 2017

LG G6, LO SMARTPHONE CHE NON TEME NULLA


Hanno scelto di proteggere lo straordinario display FullVision da 5,7 pollici di LG G6 con un vetro Corning Gorilla Glass 5 e un’elegante scocca in metallo con bordi arrotondati. Non è solo una scelta estetica, ma la struttura della scocca è studiata appositamente per proteggere il più possibile l’elettronica interna in caso di caduta accidentale. I bordi sono stati trattati per consentire una presa assolutamente salda in qualunque occasione e il retro, oltre a integrare perfettamente le due fotocamere, è anch’esso protetto da un vetro Cornign Gorilla di quinta generazione, ancora più resistente! Abbiamo “sigillato” tutti i possibili punti d’ingresso di acqua e polvere, così puoi persino sciacquarlo sotto l’acqua se lo hai usato in cucina mentre preparavi una torta e il cioccolato ci è finito sopra per sbaglio.

Che sia un “city break”, una visita in una città d’arte, o un weekend in montagna, fotografare un ambiente nella sua totalità non è mai stato così facile: la seconda fotocamera posteriore da 13 MP di LG G6 ha un’ottica grandangolare da 125° che permette di riprendere fantastici panorami, impossibili da catturare con gli altri smartphone. Anche la fotocamera frontale da 5 megapixel ha un campo ampliato di 100°, così puoi fare un selfie includendo tutti i tuoi amici, anche senza dover usare lo scomodo selfie stick.

La classe IP è una certificazione internazionale che determina in maniera standard il livello di protezione dei dispositivi alla penetrazione di solidi e liquidi. Le due lettere stanno proprio per Ingress Protection e i numeri che seguono indicano il grado di resistenza: la prima cifra è relativa a particelle solide (come polvere e sabbia, ma non solo) e la seconda ai liquidi.

In particolare la resistenza di LG G6 è verificata secondo lo standard IEC 60529 per immersioni fino a 1,5 metri per 30 minuti in acqua dolce e a temperatura controllata. È fortemente sconsigliabile immergerlo in acqua con alte concentrazioni saline o altre soluzioni come l’acqua di mare o quella clorata della piscina.

sabato 24 giugno 2017

LG G6, FANTASTICO



LG G6 è uno degli smartphone Android più avanzati e completi che ci siano in circolazione. Dispone di un grande display da 5.7 pollici e di una risoluzione da 2880x1440 pixel che è fra le più elevate attualmente in circolazione. Le funzionalità offerte da questo LG G6 sono veramente tante e all'avanguardia. A cominciare dal modulo LTE 4G che permette un trasferimento dati e una navigazione in internet eccellente. 
In un smartphone di questo livello, non poteva mancare una fotocamera da 13 megapixel che permette al LG G6 di scattare foto con una risoluzione di 4160x3120 pixel e di registrare video in 4K alla risoluzione di 3840x2160 pixel. Lo spessore di 7.9mm è veramente contenuto e rende questo LG G6 ancora più spettacolare. 

Con G6 si cambia marcia, LG ha infatti lavorato su un progetto più cauto, concreto e in grado di soddisfare realmente gli acquirenti, senza troppi giri di parole. Lo scorso anno abbiamo sentito parlare più di "Friends" che di G5, unico a proporre una simpatica dual-cam con cui mi sono divertito a scattare negli ultimi 12 mesi. Un sistema di cui si parlò meno nelle loro campagne marketing, errore che a questa tornata non pare vogliano ripetere.

SISTEMA: Android 7.0 su interfaccia UX 6.0
SOC: Snapdragon 821 (MSM8996) quad-core a 2.35GHz
GPU: Adreno 530
MEMORIA: Interna: 32GB (espandibile fino a 2TB) / RAM: 4GB
DISPLAY: 5.7 pollici / IPS LCD FullVision  / Risoluzione: 1440 x 2880 pixel / 564 ppi
FOTOCAMERA: dual post da 13 MP / front da 5 MP / video: fino a 4K a 30 fps
RETI: GSM, UMTS, HSPA/HSUPA, LTE Cat 11 (nano SIM)
WIRELESS: Bluetooth: 4.2 LE / Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac 2.4+5GHz / NFC
CONNESSIONI: Jack Audio da 3.5mm / USB Type-C 2.0 / supporto OTG
GPS: AGPS/Glonass
SENSORI: Accelerometro, Giroscopio, Sensore di prossimità
BATTERIA: 3300 mAh
SCOCCA: Profilo metallico, back cover e frontale in vetro (Gorilla Glass 5 e 3) / IP68
PESO: 163 grammi
DIMENSIONI: 148.9 x 71.9 x 7.9 mm